Si chiama così perché capitan Cook quando passò accanto all’isola con le sue navi la sua bussola impazzì. Alla fine salta fuori che era rotta ma il nome dell’isola non cambiò.
Arriviamo sull’isola e Steve, il proprietario del guesthouse dove alloggiamo ci dice di aspettare l’auto verde con disegnato il logo dell’hotel. Usciamo dal porto e l’unica auto verde è una Rolls Royce del ’73 che risulta essere proprio lì per noi!
La casa è un edificio vecchio rifatto molto bene, stile marittimo, il portico anteriore per esempio ha la forma di una nave e le camere sono molto belle!
La colazione “personalizzata”: apriamo il frigo e ci sta dentro un vassoio con su i nostri nomi :)
Le tipiche automobili dell’isola sono le mini mokes, in hotel ce n’è una che il secondo giorno noleggiamo per visitare le diverse baie dell’isola.
L’acqua non è il massimo per fare snorkeling ma almeno potevamo entrare senza mute.
Abbiamo fatto una passeggiata fino ad un forte situato sulla collina più alta dell’isola serviva come punto difensivo contro i nipponici durante la seconda guerra mondiale. Si era definito Townsville come linea virtuale al disotto della quale non si lasciavano passare invasori che avevano già iniziato ad attaccare Darwin. Ci sono ancora bunker e torri di cemento.
Questa passeggiata è anche molto conosciuta per via dei koala che si possono vedere sulla via. Salendo non ne abbiamo visti ma scendendo si: una mamma con il piccolo.
L’ultimo giorno quando dovevamo salutarci sembrava dovessimo salutare un parente :)
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