Sunday 30 March 2008

30.03.2008: Brisbane - Mooloolaba

Siam partiti alle 6:30 dal Backpackers Palace di Brisbane col OzEx bus. Muddy, l’autista, è simpatico e ci spiega e racconta parecchio durante il viaggio. Dobbiamo dire che quasi tutti gli autisti sono stati molto bravi!

Primo stop al Glasshouse Mountains Scenic Viewpoint. Capitan Cook le ha chiamate così ma nessuno sa bene il perché di questo nome, essendo una formazione rocciosa vulcanica. Probabilmente si era fermato a Nimbin il giorno prima :) .

Da questa torre si potevano osservare queste rocce in mezzo ad una pianura di conifere. Le leggende aborigene raccontano che queste montagne rappresentano una famiglia sopravissuta a uno tsunami. Il papà è la montagna più grande, la mamma ha un corpo grosso (era incinta), il figlio piccolo e stretto e le due figlie più nascoste.Glasshouse Mountains - Aprile 2008 (4)

Si racconta che il figlio non si era preoccupato della mamma invece di stare con lei e aiutarla si è salvato da solo. Il papà, dalla rabbia (si può intuire la forma di un viso tra le rocce), gli ha tirato una botta sul collo (si può vedere una rientranza in cima alla montagna) se ne sta lontano, voltando la schiena al figlio.

Abbiamo visto anche un po’ di vegetazione in dettaglio.

Eucalyptus: ci sono ca. 700 specie, i Koala però ne mangiano solo ca. 70, per questo non si trovano dappertutto. Hanno una corteccia esterna che li protegge bene dalla siccità e dal fuoco. Se c’è un incendio prima che si rovini la parte interna vitale dell’albero deve consumarsi un grosso strato di corteccia. In caso di siccità l’albero può “decidere” di dare priorità a determinati rami e lasciarne cadere altri.

Soaptree: se si strofina le foglie di questa pianta nelle mani con un po’ di acqua, queste secernono una sostanza che permette di pulirsi piuttosto bene. Gli insetti adorano questa pianta, le foglie sono tutte mangiucchiate. Questa pianta, come alcune altre, ha una proprietà deossigenante. Gli aborigeni le mettevano in piccole dighe, da loro create in un torrente, per uccidere pesci e tartarughe che ci nuotavano.

Grasstree/Blackboy: Le foglie di questa pianta venivano usate per fare dei cesti (un po’ come il vimini). Dal tronco si poteva estratte una sostanza molto collosa. Il ramo principale è cavo ma molto duro, esso veniva usato, con una punta applicata davanti, per pescare. Una volta preso il pesce la lancia lo portava a galla e bastava andare a raccoglierlo.

Glasshouse Mountains - Aprile 2008 (9)

Ripartiti da questo punto di interesse ci siamo diretti a Mooloolaba dove abbiamo depositato le valigie al Backpacker e siamo andati in spiaggia. Qui stavano facendo le qualificazioni australiane per le olimpiadi di Pechino di triathlon.

Wednesday 26 March 2008

Sydney

Da giovedì a domenica siamo stati a Sydney a trovare la host familiy di Fabio quando è stato in Australia nel 2001. Ci hanno ospitati e viziati e abbiamo passato 4 giorni davvero piacevoli. È bello qualche volta andare in giro con gente locale, sanno cosa bisogna vedere o fare e con che tempo.

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Siamo stati poco fortunati col tempo, ma nonostante la pioggia non ci siamo mai annoiati, abbiamo fatto delle bellissime passeggiate nella foresta e lungo la costa, visto koala, canguri e tanti ragni(!!!!) che per fortuna se ne stavano tranquilli nelle loro ragnatele…era la prima volta che non mi allontanavo alla vista di un ragno :)

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Sydney downtown è come una tipica città di 4 milioni di abitanti, molto movimentata e con tanti grattacieli. Quello che trovo affascinante sono i rami di oceano che rientrano e tutta la città vicino alla costa è divisa in penisole; inoltre quando ci si avvicina alla città con la barca si vedono i famosi ponte e opera insieme e se in più e l’ora del tramonto è uno spettacolo.

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Sunday 16 March 2008

Surfers Paradise - Giorno 2

La pioggia che ci ha accompagnati durante la notte sembra essere cessata ma il cielo rimane grigio per tutta la mattina. Per colazione ci mangiamo il surfers breakfast per eccellenza: all-you-can-eat per 12$!

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Il tempo non sembra migliorare e nella Miami australiana oltre che far shopping non si può fare con questo tempo quindi alle 2 prendiamo il treno e torniamo a casina.

Surfers Paradise - Giorno 1

La differenza con Byron Bay è notevole!

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Dopo esserci impossessati della camera al Backpackers andiamo in città per vedere come si presenta e per cenare! Dopo un giretto ci fermiamo ad un steak house e ordiniamo delle ribs e insalata con trancio di salmone alla griglia.

Byron Bay - Giorno 2

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Ci svegliamo di buon ora, oggi ci aspetta la nostra prima lezione di surf! Dopo un buon toast e cereali alle 10 arriviamo alla scuola e dopo esserci muniti di tavola e maglietta ci incamminiamo per la spiaggia! Prima un po' di teoria e poi via in acqua ad affrontare le onde! Alla 1 siamo stanchissimi e la lezione finisce! Cochi è riuscita a catturare diverse onde e ad alzarsi per cavalcarle! Io ho fatto un po' più fatica. Spossati da questa lezione mangiamo qualcosa e ci scialliamo in spiaggia fino alle 4 quando è ora di prendere baracca e burattini e partire alla volta di Surfers Paradise.

Byron Bay - Giorno 1

Siam partiti alle 8, stavolta in direzione sud. Dopo 2 orette raggiungiamo Byron Bay. Ci dirigiamo direttamente al faro e al punto più ad ovest del continente australiano!

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A mezzogiorno veniamo depositati in centro dove come prima cosa organizziamo le attività e il ritorno. Dopo aver pranzato siamo andati al Dive Center dove ci siamo muniti di maschere, tubi, tute e pinne e in gommone abbiamo raggiunto il santuario marino Julian Rock.

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Quello che ci siamo aspetta sotto queste acque potevamo solo sognarcelo! La profondità dell'acqua varia tra il metro e i 10-15 e la limpidezza è tale che si può distinguere ogni granello di sabbia! Fantastico!! C'è una miriade di pesci di tutti i colori, tartarughe, Stingrays e pure alcuni squali! Sì squali, sono lunghi ca. 1.5-2m ma non erano interessati a noi per fortuna! :)

Dopo ca. un ora e mezza abbandoniamo questo piccolo paradiso marino e torniamo sulla terra ferma.

Per finire bene questa splendida giornata non c'è niente di meglio che godersi il sole serale in spiaggia

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Per cena andiamo al Rails un ristorante consigliatoci dai locali! Troviamo una bellissima atmosfera data da una band che suonava live! Da mangiare ci siamo pappati un steak burger con patatine e un fritto di polpo thai! Mega buono! Verso le 10 siamo poi andati a nanna.

Moreton Island - Giorno 3

...al mattino il cielo era di nuovo sereno. Purtroppo durante l'arco della giornata la pioggia ci raggiunge alcune volte ma di breve durata.

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Questa mattina siamo andati alle navi naufragate di Toogalooma ma la corrente era troppo forte per poter fare dello snorkeling in modo sicuro allora abbiamo deciso di andare a fare sandboarding! Dopo pranzo siamo tornati a North Point per un bagnetto e verso le 4 siamo tornati alle navi e stavolta le condizioni del mare sembravano migliorate. Il mare era più calmo, il problema era che la pioggia ha ridotto la visibilità a meno di un metro, cosa che non ci ha impedito di farci una nuotatina di 20 minuti attorno a queste navi. Spettacolare! Un sacco di pesciolini tropicali di tantissimi colori e forme! (ancora non abbiamo trovato Nemo)

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Alle 6 abbiamo ripreso il traghetto per casa e alle 22 eravamo a nanna esausti ma contentissimi del nostro viaggio!

Moreton Island - Giorno 2

Sveglia allo stesso orario del giorno prima ma per motivo diverso :) eccolo

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Dopo una passeggiata alla laguna blu e la colazione ci siamo sciallati in spiaggia e la mattinata è passata in completo relax!

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Verso mezzogiorno un nuovo gruppo ci raggiunge e starà con noi fino a domenica sera. Composto da brasiliani, americani, coreani, giapponesi, tedeschi e inglesi alla fine siamo un gruppo di ca. 20 persone!

Dopo aver pranzato ci siamo spostati a North Point dove c'è una bellissima spiaggia. A piedi abbiamo poi raggiunto Honeymoon Bay. Nel frattempo Ray ci ha lasciati e le guide per il resto del viaggio saranno Darren e Wes.

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Verso sera siamo tornati al campo dove abbiamo cenato. Sul menù c'erano Hamburger e alette di pollo con insalata, il tutto molto semplice e buono! Come aperitivo abbiamo mangiato Pippies marinati con delle bacche locali, una bontà! I Pippies sono dei molluschi che vivono nella sabbia dell'isola. Per trovarli basta camminare lungo la spiaggia e cercare delle piccole 'montagnette' che spuntano dalla sabbia e scavare un 10cm. Il Pippie viene poi lasciato in acqua salata per un paio d'ore e sputerà fuori la sabbia. Poi basta metterli sulla griglia e cuocerli.

In serata e durante la notte ha piovuto un po' ma...

Wednesday 12 March 2008

Moreton Island - Giorno 1

Moreton island, situata a ca. 40km NE di Brisbane, come la famosa Fraser Island, anche lei è costituita al 98% di sabbia che si è depositata nel corso di centinaia di millenni a ridosso di una formazione di roccia. L'isola è lunga ca. 38 km e larga tra 10 e 14km a dipendenza della stagione. Essendo costituita di sabbia la forma è estremamente variabile. Ok, basta con teoria noiosa...passiamo al dunque!

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Venerdì 7 marzo, ore 05:00 sveglia, per la gioia di Caterina :) Il nostro tour parte puntualmente 10 minuti in ritardo verso le 06:50 dal terminal dei bus di Brisbane. Ci attende un viaggio di ca. 50 minuti fino a Redcliffe dove prendiamo il traghetto. Stiamo per mare 2 ore. All'inizio il mare ha un colore simile caffelatte, ma ben presto le cose cambiano: eccovi come :)

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Durante il viaggio viene avvistato uno squalo martello di ca. 2 metri, purtroppo questo dettaglio ci è stato raccontato solo all'arrivo. L'approdo è molto particolare, su Moreton non c'è un porto e quindi il tragetto fa scendere il ponte direttamente sulla spiaggia:

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Ho dimenticato di presentarvi la guida per la prima parte del viaggio: si chiama Ray ed è molto simpatico, purtroppo starà con noi solo fino a sabato mattina. Con noi ci sono anche 3 ragazze finlandesi, 2 ragazzi italiani e un australiano che starà con noi per il resto del tour, Richard.

Torniamo al trip: appena arrivati ci dirigiamo direttamente verso il faro che si trova a nord sull'unica parte rocciosa dell'isola. Apparentemente nel secolo scorso molte navi si sono arenate sulle spiagge di Moreton, da qui la necessità di metterci dei fari. Questo è l'unico che rimane. La pietra con cui è stato costruito è la stessa su cui posa. La visuale da questo punto dell'isola è splendida!

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Piccolo aneddoto: alla base del faro c'è una lapide con il nome della moglie di un FARAIO??? E dei suoi 3 figli, 2 dei quali non hanno raggiunto il mese di età, probabilmente dovuto a problemi durante il parto. Il terzo ha raggiunto gli 8 anni quando morì per un calcio ricevuto da un cavallo (nonostante sull'isola vivano animali molto più pericolosi). La storia particolare però è quella della madre, meglio, delle sue ossa. Quando morì, fu seppellita sull'isola dal marito. Durante gli ultimi anni quando gli inglesi iniziarono a raccogliere resti appartenenti agli aborigeni trovarono anche le ossa di lei scambiandole ovviamente per ossa di indigeni. Le portarono quindi in Inghilterra e finirono in un museo. Anni dopo, qualcuno andò a fondo della storia e le ossa furono riportate sull'isola e risepolte alla base del faro.

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Terminata la visita ci siamo messi in viaggio verso quello che poi sarà il nostro campo per i prossimi giorni. Arriviamo verso le 11.30 Ray ci dice di andare ad esplorare i dintorni e a fare il bagno nella Blue Lagoon che si trova a 5 minuti dal campo. La Blue Lagoon come i ruscelli e le paludi di quest'isola sono tutti di acqua dolce e sono connessi a sorgenti sulla terra ferma. L'acqua è splendida e rinfrescante siccome la temperatura si avvicina ai 30°C il bagno ci stava!

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Verso le 12:30 torniamo al campo dove Ray ci ha preparato il pranzo che come nei giorni successivi consiste di sandwich con prosciutto e insalata. Terminato il pranzo riprendiamo posto sulle nostre jeep e ripartiamo in direzione di un posto chiamato 'the desert'. Si tratta di un'immensa duna di sabbia circondata da bosco. Cosa ci facciamo qui? Oltre a vedere questa particolarità la forma della duna permette di praticare del sandboarding! Come funziona? Ci si sdraia a pancia in giù su un pezzo di pavatex, cerato da una parte, e ci si fa spingere giù dalla discesa! La cosa più importante è di tenere su bene il legno e tenere alzati i gomiti, altrimenti si mangia sabbia!

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Dopo aver praticato questo divertentissimo 'sport' ci rimettiamo in viaggio verso la zona di approdo del traghetto dove facciamo un breve bagno e salutiamo le ragazze finnlandesi e gli italiani. Noi 4 che restiamo andiamo a Bulwer passando da Cowen Cowen. 'Da' non è proprio esatto siccome i suoi abitanti sono un po' strani per le persone che non ci abitano è proibito entrarci o passare per la spiaggia del paese. Pena: 4 ruote bucate fino a minacce di morte che in passato han dovuto essere calmate con non poche bottiglie di rum. Arrivati a Bulwer ci siamo fermati all'unico negozietto locale dove abbiamo fatto rifornimento di birra. Cito la guida 'Più si ha bevuto meglio si dorme in tenda' (sul non-proprio-morbido). Ci siamo fermati pure a comperare alcune esche. Abbiamo una mezza idea di pescarci la cena! Tornati al campo siamo scesi in spiaggia e cercando di usare metodi abbastanza primitivi realizziamo presto che (anche a causa di un vento sfavorevole) l'unica cosa che riusciamo a fare è portare a spasso le esce.

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Per fortuna Ray non contava su di noi e ha portato del pesce! Così tornati al campo mangiamo il pesce attorno al fuoco e Ray ci racconta un paio di aneddoti sull'isola e sul campo (pantere, fantasmi...) e verso le 22 siamo tutti a nanna!

(continua...)

Eccomi arrivata!

Eccomi anch’io in Australia!!

Dopo una settimana di ambientamento posso dire che l’impatto è stato alquanto interessante, soprattutto quello termico :) venerdì a Zurigo in sciarpa e guanti, domenica pomeriggio cosi:

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La gente da l’impressione di essere molto aperta e non stressata, la puntualità non è il loro forte, ma tutto sembra funzionare proporzionalmente…

La coppia che ci ospita é davvero gentile, la zona tranquilla a circa 15 min di bus dall’ospedale, hanno 2 gatti e un cane che per fortuna non mi hanno fatto ancora soffrire troppo !

Ospedale: si può dire che quando c’è movimento si impara molto e la gente brava ti fa partecipare attivamente, quando invece è tranquillo ci si annoia parecchio. Rispetto al lavoro in reparto non c’è una struttura giornaliera, perciò tutto dipende da quanto via vai c’è….ma non possiamo proprio lamentarci, ti fanno cucire, fare i gessi, mettere infusioni, ti dicono quando c’è un caso interessante e quando hanno tempo il teaching non manca, brava gente insomma…

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Ciò che abbiamo trovato curioso sono le uniformi: di regola bisogna vestirsi eleganti, uomini in camicia (ev. con cravatta), pantaloni e scarpe eleganti, donne gonna/pantaloni belli/vestiti, per mia gioia… :) se se ti capita un paziente sanguinante e non hai il tempo di metterti il grembiule, beh ti sporchi! Gli studenti in più devono mettere il camice (ci prendono in giro che il nostro arriva fino alle ginocchia, il loro arriva alla vita!) gli assistenti veterani in scrubs blu, gli specialisti in nero!!! E le infermiere vengono al lavoro con le uniformi, perciò ti capita di vederle in città con gli stessi vestiti.

Brisbane: non è sulla costa (perciò non andiamo in spiaggia tutti i giorni!) ha un fiume che passa attraverso la città un po’ come Basilea (solo più grande), e da quel che ho visto fin ora la trovo carina.

Al weekend siamo stati su un isola a circa 35 km da qui,bellisssssima. Fabio scrive volentieri i dettagli.

Ciaoo!!