Wednesday 12 March 2008

Moreton Island - Giorno 1

Moreton island, situata a ca. 40km NE di Brisbane, come la famosa Fraser Island, anche lei è costituita al 98% di sabbia che si è depositata nel corso di centinaia di millenni a ridosso di una formazione di roccia. L'isola è lunga ca. 38 km e larga tra 10 e 14km a dipendenza della stagione. Essendo costituita di sabbia la forma è estremamente variabile. Ok, basta con teoria noiosa...passiamo al dunque!

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Venerdì 7 marzo, ore 05:00 sveglia, per la gioia di Caterina :) Il nostro tour parte puntualmente 10 minuti in ritardo verso le 06:50 dal terminal dei bus di Brisbane. Ci attende un viaggio di ca. 50 minuti fino a Redcliffe dove prendiamo il traghetto. Stiamo per mare 2 ore. All'inizio il mare ha un colore simile caffelatte, ma ben presto le cose cambiano: eccovi come :)

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Durante il viaggio viene avvistato uno squalo martello di ca. 2 metri, purtroppo questo dettaglio ci è stato raccontato solo all'arrivo. L'approdo è molto particolare, su Moreton non c'è un porto e quindi il tragetto fa scendere il ponte direttamente sulla spiaggia:

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Ho dimenticato di presentarvi la guida per la prima parte del viaggio: si chiama Ray ed è molto simpatico, purtroppo starà con noi solo fino a sabato mattina. Con noi ci sono anche 3 ragazze finlandesi, 2 ragazzi italiani e un australiano che starà con noi per il resto del tour, Richard.

Torniamo al trip: appena arrivati ci dirigiamo direttamente verso il faro che si trova a nord sull'unica parte rocciosa dell'isola. Apparentemente nel secolo scorso molte navi si sono arenate sulle spiagge di Moreton, da qui la necessità di metterci dei fari. Questo è l'unico che rimane. La pietra con cui è stato costruito è la stessa su cui posa. La visuale da questo punto dell'isola è splendida!

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Piccolo aneddoto: alla base del faro c'è una lapide con il nome della moglie di un FARAIO??? E dei suoi 3 figli, 2 dei quali non hanno raggiunto il mese di età, probabilmente dovuto a problemi durante il parto. Il terzo ha raggiunto gli 8 anni quando morì per un calcio ricevuto da un cavallo (nonostante sull'isola vivano animali molto più pericolosi). La storia particolare però è quella della madre, meglio, delle sue ossa. Quando morì, fu seppellita sull'isola dal marito. Durante gli ultimi anni quando gli inglesi iniziarono a raccogliere resti appartenenti agli aborigeni trovarono anche le ossa di lei scambiandole ovviamente per ossa di indigeni. Le portarono quindi in Inghilterra e finirono in un museo. Anni dopo, qualcuno andò a fondo della storia e le ossa furono riportate sull'isola e risepolte alla base del faro.

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Terminata la visita ci siamo messi in viaggio verso quello che poi sarà il nostro campo per i prossimi giorni. Arriviamo verso le 11.30 Ray ci dice di andare ad esplorare i dintorni e a fare il bagno nella Blue Lagoon che si trova a 5 minuti dal campo. La Blue Lagoon come i ruscelli e le paludi di quest'isola sono tutti di acqua dolce e sono connessi a sorgenti sulla terra ferma. L'acqua è splendida e rinfrescante siccome la temperatura si avvicina ai 30°C il bagno ci stava!

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Verso le 12:30 torniamo al campo dove Ray ci ha preparato il pranzo che come nei giorni successivi consiste di sandwich con prosciutto e insalata. Terminato il pranzo riprendiamo posto sulle nostre jeep e ripartiamo in direzione di un posto chiamato 'the desert'. Si tratta di un'immensa duna di sabbia circondata da bosco. Cosa ci facciamo qui? Oltre a vedere questa particolarità la forma della duna permette di praticare del sandboarding! Come funziona? Ci si sdraia a pancia in giù su un pezzo di pavatex, cerato da una parte, e ci si fa spingere giù dalla discesa! La cosa più importante è di tenere su bene il legno e tenere alzati i gomiti, altrimenti si mangia sabbia!

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Dopo aver praticato questo divertentissimo 'sport' ci rimettiamo in viaggio verso la zona di approdo del traghetto dove facciamo un breve bagno e salutiamo le ragazze finnlandesi e gli italiani. Noi 4 che restiamo andiamo a Bulwer passando da Cowen Cowen. 'Da' non è proprio esatto siccome i suoi abitanti sono un po' strani per le persone che non ci abitano è proibito entrarci o passare per la spiaggia del paese. Pena: 4 ruote bucate fino a minacce di morte che in passato han dovuto essere calmate con non poche bottiglie di rum. Arrivati a Bulwer ci siamo fermati all'unico negozietto locale dove abbiamo fatto rifornimento di birra. Cito la guida 'Più si ha bevuto meglio si dorme in tenda' (sul non-proprio-morbido). Ci siamo fermati pure a comperare alcune esche. Abbiamo una mezza idea di pescarci la cena! Tornati al campo siamo scesi in spiaggia e cercando di usare metodi abbastanza primitivi realizziamo presto che (anche a causa di un vento sfavorevole) l'unica cosa che riusciamo a fare è portare a spasso le esce.

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Per fortuna Ray non contava su di noi e ha portato del pesce! Così tornati al campo mangiamo il pesce attorno al fuoco e Ray ci racconta un paio di aneddoti sull'isola e sul campo (pantere, fantasmi...) e verso le 22 siamo tutti a nanna!

(continua...)

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